DOP economy, innovazione, sostenibilità, tracciabilità, digitalizzazione.
Sono queste alcune delle parole chiave che hanno fatto da leitmotiv ad “Italia Next DOP”, 1° Simposio Scientifico dedicato alle filiere DOP IGP, iniziativa organizzata dalla Fondazione Qualivita per diffondere la ricerca scientifica che interessa questo settore (Roma, Auditorium della Tecnica, 22 febbraio 2023).
L’evento, suddiviso tra sessioni scientifiche plenarie e presentazione di oltre 90 progetti di ricerca legati alle DOP e IGP italiane nello Spazio Agorà della Ricerca IG, ha ottenuto una nutrita partecipazione di pubblico con l’obiettivo di stimolare la connessione tra ricerca e settore produttivo, in vista delle sfide (cambiamento climatico, nutriscore, concorrenza sleale, sostenibilità ambientale, frodi) a cui la filiera IG, filiera italiana di eccellenza, deve far fronte. È proprio su temi così importanti che è necessario sostenere il trasferimento tecnologico affinché la ricerca si traduca in innovazione. In questo contesto, lo Spazio Agorà ha offerto una panoramica di storie di successo, dove i protagonisti sono i prodotti DOP e IGP valorizzati, tutelati, rinnovati grazie alla collaborazione tra enti di ricerca ed consorzi. Italia Next DOP è il primo step di una strategia di lungo periodo promossa dalla Fondazione Qualivita e dal titolo “Qualivita 2030” che vedrà il lancio di una nuova rivista internazionale di divulgazione e l’organizzazione di un simposio a cadenza biennale oltre che workshop tematici diffusi sul territorio. Qualivita 2030 intende essere uno degli strumenti per la promozione della conoscenza scientifica sulle Indicazioni Geografiche, in linea con la strategia europea Farm to Fork e dell’agenda ONU.
Eco Research ha contribuito allo Spazio Agorà presentando i risultati dei progetti di ricerca legati alla tracciabilità dei prodotti tipici del territorio altoatesino, in particolare alla Mela Alto Adige IGP, grazie all’utilizzo di marker isotopici (rapporto isotopico dello stronzio). Gli studi sono stati sia di carattere teorico, per valutare limiti e punti di forza del rapporto isotopico dello stronzio come marker di origine, ma anche con un taglio applicativo per confrontare le diverse zone di coltivazione, locali e non, e creare modelli di classificazione delle mele in base alla loro provenienza. I risultati degli studi condotti da Eco Research in collaborazione con Centro di Sperimentazione Laimburg e Libera Università di Bolzano dimostrano l’applicabilità di questa analisi e le sue potenzialità. La possibilità di dimostrare in maniera oggettiva e verificabile la provenienza di un prodotto deve rappresentare un valore aggiunto a disposizione dei produttori locali per poter valorizzare e tutelare i loro prodotti, garantendo trasparenza al consumatore finale. Anche a livello locale, la ricerca intende supportare i prodotti tradizionali e di qualità, per preservare il territorio e aumentare la competitività della filiera agroalimentare.
Per approfondire, consulta il materiale informativo preparato in occasione di Italia Next DOP.
Alcune foto dall’evento Italia Next DOP.